“La musica è forse l’unico esempio di comunicazione delle anime“ Marcel Proust
Il Suono essendo una vibrazione ed agendo su determinate strutture neurali facilita il contatto con le emozioni, la consapevolezza e l’espressione di sé, restando però protetti nella propria privacy poiché con la Musicoterapia si usa soprattutto il non verbale cioè esprimendo ed elaborando il proprio vissuto attraverso suoni dal vivo ascoltati o prodotti in prima persona, ascolto di percorsi musicali o canzoni che diventano esse stesse espressione di uno stato d’animo o di un’emozione, ovvero del proprio Sé. Inoltre è stato verificato scientificamente che la musica diminuisce lo stress fisiologico e gli stati di ansia e depressione tramite l’attivazione del sistema Dopaminergico che svolge un ruolo importante su gratificazione, sonno, umore, attenzione, memoria e apprendimento.
Possiamo dire che la peculiarità della Musica è di evocare storie da immagini, sensazioni e sentimenti instillati dalle vibrazioni sonore. Perciò impattando sul corpo queste possono farlo vibrare in modo da riprodurre immagini coscienti o meno che già sono dentro di noi e lo stesso fenomeno può essere causato anche da brani che sono legati ad eventi memorizzati in noi (ovvero il nostro ISO o Identità Sonora). La sua velocità nel fare tutto ciò è dovuta proprio alla Frequenza che velocemente ci può riportare alla vibrazione del momento in cui abbiamo immagazzinato un determinato evento ed al contemporaneo, eventuale malessere, somatizzato in un determinato organo del corpo. Malessere ovvero malfunzionamento causato da una Frequenza diversa da quella corretta, dell’organo stesso e da qui l’immagine mappata e memorizzata in quell’evento si riproduce, in modo cosciente o meno.
Cioè ogni qual volta è di fronte a noi una situazione simile riaffiora quel ricordo ed è con l’aiuto della Musica che possiamo avere la possibilità di trasformare quell’energia stantia in energia vitale .. e che altro significa “alzare la qualità della vita“ se non trasformare un disagio in energia propulsiva proprio come una crisalide che lascia morire una parte di sè, quella parte che non le serve più che appartiene al passato per rinascere a nuova vita ed essere libera di volare !
“Un’esperienza potrebbe essere emotivamente così forte da lasciare una cicatrice nel tessuto cerebrale”
William James psicologo e filosofo statunitense